Per decenni il prezzo di 340.000 sterline pagato dallo zar Nicola II prima della Prima guerra mondiale per la Madonna Benoit di Leonardo rimase il più alto mai pagato per un’opera d’arte (pari a 20 milioni di dollari del 1991) ma con gli anni ’80 e ’90 del 1900 il mercato esplose letteralmente con l’inatteso successo di un’opera di Jasper John venduta nel 1988 a 17 milioni di dollari.
Gli anni ’90 che seguirono furono dominati dall’ impressionismo e dal post-impressionismo i cui risultati si susseguirono a stretto giro: nel 1987 uno dei cinque esemplari di Girasoli di Van Gogh venne venduto per 39,9 milioni di dollari alla società Yasuda dando inizio alla escalation di investimenti giapponesi in arte occidentale.
Seguirono nel 1987 gli Iris sempre di Van Gogh del 1889 che registrarono il nuovo record di 53,9 milioni di dollari.
L’opera però rimase al primo posto per soli tre anni poiché nel 1990 la cifra registrata venne polverizzata dagli 82,5 milioni di dollari investiti per il Ritratto del dottore Gachet, ovviamente ancora di Van Goh. L’acquirente era Kobayashi Hideto, gallerista che partecipava all’asta di Christie’s per conto Ryoei Saito magnate -per l’appunto- giapponese. Donato da un generoso collezionista al museo di Francoforte, il malinconico ritratto era stato requisito dalle SS in tempo di guerra e rimesso sul mercato dallo stesso Göring interessato a finanziare con esso una personale collezione di arazzi fiamminghi antichi. Dopo qualche altro passaggio di mano, entrò a far parte della raccolta dei coniugi Kramarsky, importantissima e ricca di capolavori. I Kramarsky, in fuga dalle perquisizioni naziste, riuscirono a rifugiarsi negli Stati Uniti con parte della propria collezione. Sonja Kramarsky aveva già venduto in asta nel 1987 Il Ponte di Trinquitaille di van Gogh del 1888 per 20,2 milioni di dollari. L’opera le era stata regalata dal padre che l’aveva acquistata per 316.000 Franchi francesi (più o meno diecimila dollari del 1990, un ottimo affare!) nel 1932, dopo che la Nationalgalerie di Berlino l’aveva ceduto al grande mercante Paul Cassirer e questi al padre di Sonja.
Per 14 anni il record del dottor Cachet registrato da Christie’s rimase imbattuto fino a quando non si aprì l’era Picasso e venne venduto a ben 104 milioni di dollari Garçon à la pipe del 1905.