Nessun’altra città ha avuto il privilegio di una presenza così lunga e così feconda. A partire dal 1482 e per 20 anni in età matura, Leonardo ha offerto al duca Ludovico il Moro il meglio della sua capacità creativa: dal sistema di navigazione dei Navigli lombardi al Cenacolo nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, dal Ritratto di Musico all’invenzione grafica e pittorica della Sala delle Asse al Castello Sforzesco, che sarà straordinariamente riaperta al pubblico dopo una lunga sessione di studi e restauri proprio il 2 maggio 2019, a 500 anni esatti dalla morte di Leonardo ad Amboise in Francia.
Da maggio 2019 a gennaio 2020, 9 mesi di celebrazioni presso diverse sedi di Milano
AL CASTELLO…
Il palinsesto dedicato a Leonardo da Vinci prenderà il via il 2 maggio 2019 con la riapertura straordinaria della Sala delle Asse del Castello Sforzesco. Il cantiere di studio e restauro della Sala, aperto nel 2013, era stato sospeso temporaneamente per la prima volta durante il semestre di Expo 2015, permettendo ad oltre 355.000 visitatori di ammirare il Monocromo leonardesco, la possente radice che si insinua tra le rocce disegnata sulla parete est della Sala, già stata oggetto di un accurato restauro. Ora la Sala riapre, smonta integralmente i suoi ponteggi e si ripresenta al pubblico dopo una nuova fase di lavori, svelando le molte porzioni di disegno preparatorio emerse durante la rimozione degli strati di scialbo dalle pareti. Con una scenografica installazione multimediale i visitatori saranno poi guidati nella lettura dello spazio integrale, spostando l’attenzione dalla volta (molto compromessa dai restauri del passato e che sarà oggetto nel 2020 di un restauro specifico) alle pareti e scoprirà come Leonardo abbia qui sviluppato il suo concetto di imitazione della natura tanto da immaginare un sottobosco, case e colline all’orizzonte, al di là degli alberi: dalla stanza del duca Sforza all’esterno, al territorio da lui governato.
Le sale del Castello Sforzesco saranno sede di altri due progetti dedicati a Leonardo.
dal 16 maggio al 18 agosto 2019
La mostra “Leonardo e la Sala delle Asse tra Natura, Arte e Scienza”, in programma dal 16 maggio al 18 agosto 2019 nella Cappella Ducale, permetterà di individuare le relazioni iconografiche e stilistiche tra le decorazioni artistiche della Sala delle Asse e la cultura figurativa di altri maestri di ambito toscano, dei Paesi d’Oltralpe e della stessa Milano, grazie a una selezione di disegni originali di Leonardo da Vinci, di leonardeschi e di altri artisti del Rinascimento, provenienti da importanti istituzioni italiane e straniere.
dal 2 maggio 2019 al 2 gennaio 2020
Un percorso multimediale, allestito nella Sala delle Armi dal 2 maggio 2019 al 2 gennaio 2020, trasporterà il visitatore nella Milano di Leonardo, conducendolo alla scoperta della nostra città così come doveva apparire ai suoi occhi durante i suoi soggiorni milanesi (in diversi momenti tra il 1482 e il 1512). Nel percorso sarà inserita una mappatura visiva georeferenziata di quanto ancora si conserva di quei luoghi, sia in città che all’interno di musei, chiese ed edifici del territorio. Al visitatore non resterà quindi che uscire dal Castello Sforzesco e passeggiare per Milano alla ricerca dei luoghi in cui Leonardo si muoveva quotidianamente.
A PALAZZO REALE…
Palazzo Reale, luogo tradizionalmente deputato al potere della Signoria milanese e che riacquistò importanza quando il Castello Sforzesco a inizio Cinquecento decadde, ai tempi di Leonardo era il Palazzo Ducale. Questa sede così ricca di storia, che Leonardo frequentò senz’altro durante il suo lungo soggiorno milanese, ospiterà, anche se in altra foggia e in altro ruolo, due mostre a lui dedicate.
dal 4 marzo al 23 giugno 2019
La prima in ordine cronologico, dal titolo “Il meraviglioso mondo della natura prima e dopo Leonardo”, ha come filo conduttore il modo in cui Leonardo è stato in grado di modificare la percezione e la rappresentazione della natura nella Lombardia del Cinquecento. La mostra, in programma dal 4 marzo al 23 giugno 2019, seguirà le tracce dell’eredità leonardesca fino più o meno al 1570, data in cui si colloca la realizzazione della pala di San Marco di Paolo Lomazzo. Fondamentale sarà anche il rapporto con il Museo di Storia Naturale, dove il rimando agli elementi naturali (animali impagliati, fossili, minerali) potrà aggiungere senso alla comprensione delle opere d’arte.
dal 7 ottobre 2019 al 23 gennaio 2020
La seconda mostra, dal titolo “La Cena di Leonardo per Francesco I: un capolavoro in seta e argento”, in programma dal 7 ottobre 2019 al 23 gennaio 2020, presenterà per la prima volta dopo il suo restauro la copia del Cenacolo di Leonardo realizzata ad arazzo fra il 1505 e il 1510 su commissione di Luisa di Savoia e di Francesco Duca d’Angouleme, poi re Francesco I di Francia. L’arazzo, che fu tessuto probabilmente in Fiandra su cartone di un artista lombardo (forse Bramantino?), rappresenta una delle primissime copie del capolavoro di Leonardo, realizzata per soddisfare le esigenze della corte francese che intendeva portare con sé l’immagine di un’opera che non poteva in alcun modo essere trasportata. Donato nel 1533 a Papa Clemente VII, l’arazzo fece ritorno in Italia e da allora non è mai uscito dai Musei Vaticani.
Tra novembre e dicembre 2019, l’Ente Raccolta Vinciana, in collaborazione con Mibact e Comune di Milano, organizzerà a Palazzo Reale un Convegno internazionale di studi sull’ultimo decennio della vita di Leonardo, esaminando le sue attività, le sue ricerche teoriche e i suoi diversi committenti fra il 1510 e il 1519, cercando di mettere a fuoco il rapporto tra le sue attività teoriche e il fallimento dei progetti, sia pittorici che architettonici che tecnici o ingegneristici che gli venivano affidati. Nessuno infatti dei grandi progetti cui egli si dedicò nell’ultimo decennio della sua vita venne mai portato a termine: dal Monumento equestre al Maresciallo Trivulzio alla bonifica delle Paludi Pontine, dai progetti per San Pietro a Roma a quelli per il Palazzo Reale di Romorantin.
AL MUSEO DELLA SCIENZA E TECNOLOGIA…
“Leonardo da Vinci Parade” è la prima iniziativa realizzata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Leonardo, a cui il Museo stesso è dedicato. Curata e realizzata dal Museo in collaborazione con la Pinacoteca di Brera, la mostra mette in dialogo, in una visione d’insieme inedita, i modelli storici e gli affreschi di pittori lombardi del XVI secolo, concessi in deposito nel 1952 da Fernanda Wittgens, allora Direttrice della Pinacoteca, a Guido Ucelli, fondatore del Museo. Un’insolita parata, appunto, in cui si esibiscono sul palco del Museo modelli e affreschi, in un accostamento inconsueto di arte e scienza. Un percorso che permetterà di attraversare i diversi campi di interesse e studio di Leonardo sul tema dell’ingegneria e della tecnica, valorizzando la collezione storica con cui il Museo apriva al pubblico nel 1953, in occasione dei 500 anni dalla sua nascita.
ALLA BIBLIOTECA AMBROSIANA…
La Veneranda Biblioteca Ambrosiana, in occasione delle celebrazioni leonardesche, valorizzerà il proprio patrimonio di opere di Leonardo da Vinci, e degli artisti della sua cerchia, con un ciclo di quattro mostre di alto profilo scientifico incentrate su tre temi principali. Il ciclo espositivo si aprirà a dicembre 2018, con un progetto dedicato ai disegni realizzati da Leonardo e dagli artisti della sua cerchia, mentre nel marzo 2019 una mostra dedicata al Codice Atlantico a cura del Collegio dei Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana proporrà 23 tra i fogli più significativi della raccolta: dagli studi ingegneristici e militari, ai progetti architettonici, fino ai celebri studi per la macchina volante, ripercorrendo la carriera dell’artista nella sua quasi totalità, dagli anni fiorentini fino all’ultimo periodo trascorso in Francia al servizio di Francesco I. E proprio su questo tema si concentrerà la terza rassegna, a cura di Pietro C. Marani, che presenterà una selezione di 23 fogli dal Codice Atlantico databili al soggiorno francese di Leonardo. Si tratterà quindi di un approfondimento sugli ultimi anni di attività del maestro, con l’obiettivo di realizzare una pubblicazione che includa tutti i fogli del Codice databili a questo periodo. A settembre, il ciclo espositivo si concluderà con una seconda mostra dedicata ai fogli più celebri del Codice Atlantico, in continuità con la precedente e sempre curata dal Collegio dei Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Nell’autunno del 2019 Palazzo Litta, con la mostra “La corte del gran maestro. Leonardo da Vinci, Charles d’Amboisee il quartiere di Porta Vercellina”, omaggerà la figura del mecenate Charles d’Amboise e, grazie all’esposizione di due fogli del Codice Atlantico nei quali Leonardo traccia il disegno dell’isolato della sua residenza milanese (l’attuale Palazzo Litta), ricostruirà attraverso materiale ottocentesco inedito l’aspetto del quartiere di Porta Vercellina (corso Magenta) ai tempi di Leonardo.
ALL’IPPODROMO…
Snaitech, proprietaria del Cavallo di Leonardo (realizzato in epoca contemporanea da Nina Akamu su disegno di Leonardo stesso), che dal 1999 accoglie i visitatori dell’Ippodromo di San Siro, ha pensato in occasione di queste celebrazioni di valorizzare l’opera offrendola come base per la creatività contemporanea. Snaitech selezionerà infatti un pool di artisti, designer e illustratori, a cui assegnerà il compito di decorare, ognuno secondo la propria cifra stilistica, una riproduzione in scala del Cavallo. Le riproduzioni d’autore, insieme al Cavallo originale, diventeranno da maggio a novembre 2019 il soggetto di un’installazione collettiva all’Ippodromo, per poi essere posizionati in diversi punti della città, creando una contaminazione cittadina. Una app di realtà aumentata permetterà al pubblico di inquadrare i cavalli dislocati in città, attivando contenuti interattivi esclusivi su Leonardo e sugli artisti che hanno realizzato le riproduzioni d’autore.
ALLA FONDAZIONE STELLINE…
Dimostrare l’innegabile influenza di Leonardo sugli artisti contemporanei è l’obiettivo della mostra che sarà allestita alla Fondazione Stelline tra aprile e giugno 2019. “L’Ultima Cena dopo Leonardo” – questo il titolo del progetto – sottolineerà come Leonardo da Vinci sia stato (e sia tuttora) fonte di ispirazione per artisti di diversa tradizione culturale, come Anish Kapoor, Nicola Samorì, Wang Guangyi, Yue Minjun, Zhang Huan.
AL MUSEO DEL’900…
Sempre in chiave di riflessi sul presente, il Comune di Milano|Cultura, attraverso il Museo del Novecento, sta attivando un percorso per giungere nel 2019 all’acquisizione di una nuova opera d’arte contemporanea dedicata al genio di Leonardo, che andrà ad incrementare la collezione permanente del Museo.
A TEATRO…
Al palinsesto concorreranno anche le istituzioni e i soggetti culturali cittadini dedicati allo spettacolo, a partire dal Piccolo Teatro di Milano che ha programmato tre progetti speciali dedicati a Leonardo: “Il miracolo della cena”, produzione del Piccolo Teatro che vedrà nell’autunno 2019 l’attrice Sonia Bergamasco leggere – sia al Museo del Cenacolo Vinciano che al Teatro Grassi – scritti, appunti e note di Fernanda Wittgens, storica dell’arte che divenne una figura di cruciale importanza sia nell’opera di protezione della Pinacoteca di Brera e dei principali luoghi e monumenti milanesi, sia nel sostenere con passione l’urgenza della loro ricostruzione. All’Ultima Cena di Leonardo e al suo restauro dopo le profonde ferite belliche diede un tributo fondamentale che lei stessa descrive con “una quantità di forza vitale” sacrificata, per otto anni, a Leonardo. Un’altra produzione, in scena nel gennaio 2019, è dedicata ai ragazzi e alla passione per il volo. “Il volo di Leonardo” appunto, scritto, diretto e interpretato da Flavio Albanese, racconterà la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità e, soprattutto, la ragione della sua voglia di volare.
Il Piccolo Teatro Studio Melato, infine, dal 2 al 5 maggio 2019 ospiterà “Essere Leonardo da Vinci. Un’intervista impossibile”, diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory. L’intervista, scritta in una lingua che ricostruisce il parlato dell’epoca rinascimentale, sarà condotta da Gianni Quillico e Jacopo Rampini, mentre la sceneggiatura è costruita su testi originali di Leonardo, in particolare dal Trattato di Pittura.
* fonte comunicato stampa