I fotografi di Magnum al museo Diocesano

La mostra prende il via dal ritrovamento nel 2006 a Innsbruck di due casse di legno contenenti la documentazione e le fotografie esposte alla mostra dimenticata Gesicht der Zeit (il volto del tempo) presentata tra giugno 1955 e febbraio 1956 in cinque città austriache, la prima mostra indipendente organizzata dal gruppo Magnum.

Tre fotografie di Robert Capa aprono l’esposizione. Nato a Budapest con il nome di Endré Friedmann, Robert Capa adotta lo pseudonimo insieme a Gerda Taro, sua collega e compagna, nel 1933 a Parigi. Le fotografie ritraggono scene popolari a Biarritz nel 1951.

Un soggetto diverso da quello che siamo soliti vedere, vale a dire la guerra e soprattutto la guerra civile spagnola di cui Capa si occupò lungamente e che gli portò via anche l’amatissima Gerda Taro a soli 26 anni.

Di Marc Riboud sono presenti alcuni scatti giovanili con scene folkloristiche della Dalmazia, mentre di Werner Bischof sono esposte 6 fotografie che ben esprimono la sua poetica lontana dal sensazionalismo e più vicina alla quotidianità, soprattutto dei popoli sudamericani.

Henri Cartier-Bresson é presente in mostra con un’ampia serie di fotografie, 17 in tutto, che raccontano il viaggio in India in occasione del quale conobbe Mahatma Gandhi e ritrae alcuni momenti importanti poco prima dell’uccisione di Gandhi nel 1948.

Di Ernst Haas sono esposte 12 fotografie che raccontano in modo veritiero le riprese del kolossal hollywoodiano La regina delle piramidi nei risvolti difficili che queste ebbero sui lavoratori a causa delle tempeste di sabbia nel deserto e del Ramadan durante le riprese del 1954.

Erich Lessing é presente in mostra con 10 fotografie molto belle e molto poetiche che ritraggono bambini a Vienna nel 1954 mentre l’Austria del dopoguerra cercava un’intesa con gli alleati sull’assetto futuro dello Stato.

Di Jean Marquis sono invece esposte fotografie del 1954 scattate in Ungheria, tra la tradizione popolare e l’ eleganza di un paese in un anno cruciale, mentre Inge Morath, l’unica donna del gruppo Magnum, racconta allo spettatore, con 9 fotografie, Londra nel 1953 tra Soho e Mayfair.

Una mostra piacevole dal punto di vista estetico -senza essere da capogiro- ma soprattutto interessante dal punto storico sia per conoscere il reportage negli anni ’50 sia, soprattutto, per conoscere più da vicino l’esperienza di questo collettivo di fotografi che, seppure molto diversi, hanno fatto insieme la storia della fotografia, partendo da principi per noi oggi basilari ma che allora erano tutt’altro che scontati, come la proprietà della pellicola ed il diritto d’ autore.

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