Grand tour. Sogno d’ Italia da Venezia a Pompei

Il centrotavola con trionfo di Bacco e Arianna, Apollo e le Muse che occupa la parte centrale del salone vale tutta la mostra allestita alle alle Gallerie d’Italia. Realizzato in Biscuit e metallo nel 1786 da Giovanni Volpato, è un’ assoluta meraviglia di capacità tecniche ed espressive.

Il Grand Tour, un viaggio d’istruzione e di formazione in Italia che tra 1700 e 1800 coinvolse le élites di Europa, Russia e di America come passaggio imprescindibile per la maturazione dello spirito e delle conoscenze della migliore gioventù.
Il nostro Paese come terra di cultura straordinaria.
Momento eccellente, questo di grande crisi, per ricordare chi siamo, da dove veniamo e perché tutti venivano -e vengono- da noi per riempirsi gli occhi di meraviglia.

Si dice che fossero 100 le città da visitare ma in primis sicuramente Roma, ma poi Firenze, Venezia, Napoli.

In arrivo dalla National Gallery di Londra la Regata sul Canal Grande del 1740 circa del Canaletto, presente accanto a Vanvitelli e a Francesco Zuccarelli, altri grandi testimoni dell’epoca.

La bellezza delle nostre rovine è alla base della fortuna dei capricci sul mercato antiquario di ieri e di oggi. L’ Italia come terra di scoperta e di scavi dalla cui esplorazione il giovane colto non poteva esimersi. E lo studio della quotidianità nell’ antichità, seguito alla riscoperta di Ercolano e Pompei, inevitabilmente amplificò l’attrattiva che l’archeologia esercitava sui forestieri.

Nutrita la schiera dei giovani rampolli ritratti da Pompeo Batoni e Stefano Tofanelli, tutti con l’immancabile rovina a fianco nonchè  aristocratico fido in adorazione…

Assolutamente magnifico il dipinto I pellegrini di Roma di Paul Delaroche  in prestito da Poznan.

Tischbein, Anton Raphael Mengs e Angelica Kauffmann gli artisti più richiesti per i ritratti, ma anche Ingres e Bertel Thorvaldsen, scultore eccezionale.
Emblematico il ritratto di Goethe di Kolbe.

Come avviene anche oggi, il va e vieni di turisti fece fiorire l’industria del ‘souvenir’: micromosaici, commessi in pietre dure, servizi di piatti, riproduzione di vasi antichi, bronzi di ogni tipo e misura amplificarono nel corso dei decenni l’interesse dei viaggiatori e la predilezione degli appassionati verso l’arte del nostro Paese.

Come di consueto alle Gallerie d’Italia, una mostra sofisticata e di grande qualità.

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