Il Divisionismo alla GAM di Milano

Due collezioni a confronto: quella della Villa Reale di Milano (oggi nota con uno degli acronimi più amati, GAM) e quella della Fondazione C.R. di Tortona.
La mostra prende l’avvio da una sala dedicata alla Scapigliatura lombarda, che senza dubbio è alla base delle sperimentazioni divisioniste.
Luigi Conconi, Gaetano Previati, Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni rinnovano i soggetti romantici attraverso una nuova modalità di stesura del colore.
Eccezionali gli esempi di Gaetano Previati con Le penombre del 1889- 1891 e di Luigi Conconi con Motivo medievale del 1888.

La seconda sala è dedicata alla rappresentazione della natura, tema molto caro ai divisionisti. Le opere esposte sono di Segantini, di Fornara e del celebre Giuseppe Pellizza da Volpedo, divisionista per eccellenza.

In Plinio Nomellini la tecnica divisionista ed i temi sociali si fondono dando vita a capolavori come Piazza del Caricamento a Genova del 1891. Nella stessa sala, fortissima la denuncia del lavoro minorile di Emilio Longoni.

Il pastello ritrova vigore con il Divisionismo che ben si presta all’utilizzo di questo medium tradizionale. Straordinaria l’espressività nelle opere di Longoni e Giuseppe Mentessi.

Anche Boccioni e Balla si cimentano nella nuova tecnica divisionista tra il 1900 ed il 1910 ma sono l’ esplosione del colore nell’opera di Plinio Nomellini e la matericità della sua pittura che catalizzano l’attenzione dei visitatori.

Le opere prestate per la mostra si integrano alla perfezione con il percorso della GAM e con estrema naturalezza ci si ritrova alla parete dei Segantini e alla luce delle opere di Nomellini e di Sottocornola esposte in permanenza al museo di via Palestro. Ottima questa occasione per rimettere l’accento sul patrimonio a disposizione di noi milanesi, talvolta ingrati e dimentichi di certe fortune…

Alla fine del percorso ci si ritrova tra le opere della Scapigliatura da cui tutto è cominciato, con i capolavori di Daniele Ranzoni e Tranquillo Cremona della collezione permanente.

Alta l’attenzione sull’Ottocento in questo momento, tra questa bella mostra, quella splendida sul mito di Venezia al Castello di Novara e la monografica su Boldini a Bologna. Nel semestre appena concluso il mercato ha risposto bene a questo rinnovato interesse. Speriamo sia l’inizio di una rinascita che la pittura e la scultura del XIX secolo senza dubbio meritano.

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